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Trento, 17 aprile 2013
Piscina e stadio chiusi.
Sport, poca sensibilitÀ

di Lucia Coppola
dall’Adige di mercoledì 17 aprile 2013

Lo scorso mese di marzo il Consiglio Comunale di Trento ha visto la discussione di due importanti ordini del giorno collegati al Bilancio, presentati dal Patt e dalla Civica per Trento, che ho sottoscritto in pieno ma che non hanno purtroppo sortito risultati apprezzabili. Ne scrivo ora dopo aver letto le condivisibili dichiarazioni dell’assessore Castelli.

Il quale, in occasione di un dibattito organizzato nei giorni scorsi dal Lions Club ha parlato di sport, sottolineandone l’importanza per lo stile di vita e la salute dei cittadini.

Peccato però che le notizie che ci giungono sul fronte del pattinaggio e del nuoto per i giovani e i giovanissimi della nostra città non siano altrettanto confortanti.

Infatti l’Asis, l’Azienda speciale per la gestione degli impianti sportivi, ha da tempo reso noto che il Centro Sportivo Trento Nord di Gardolo chiuderà le piscine interne dal mese di giugno al mese di settembre.

Ciò determinerà seri problemi per le società sportive che si occupano dell’agonismo dei nostri bambini e ragazzi che certo non si possono allenare nelle piscine scoperte, vissute nel periodo estivo come veri e propri lidi, anche a causa della crisi, e prese d’assalto da famiglie, ragazzi e associazioni varie.

Dunque, l’unica soluzione è quella di trasferire gli allenamenti in piscine fuori Trento, ammesso che ve ne sia la disponibilità, con costi ulteriori a carico di famiglie e società sportive e disagi per i ragazzi.

L’altro punto di attenzione riguarda il settore del pattinaggio artistico per il quale la nostra città vanta una tradizione di grande professionalità e un’attività artistica di qualità, riconosciuta anche a livello nazionale.

Seguo, per motivi familiari, il bellissimo lavoro che gli insegnanti fanno, la creatività, i saggi (quest’anno quello di fine primavera non avrà luogo), la soddisfazione dei bambini e delle bambine, delle ragazze e dei ragazzi che si dedicano con impegno a questo bellissimo sport. Conosco i sacrifici delle famiglie, economici e in termini di tempo e energie profusi, per consentire questi spazi di salute fisica e mentale, di eleganza, di raffinatezza, di socialità.

Eppure anche qui assistiamo alla chiusura dell’impianto dello stadio del ghiaccio, per motivi economici, da aprile e settembre. Un vero disastro, perché i piccoli atleti/e non possono restare inattivi per così tanto tempo, perché per alcuni di loro, e per le loro famiglie, questo significa già da aprile utilizzare gli impianti di Egna, che non è proprio qui dietro l’angolo, accompagnati dai genitori. Perché tutto diventa più faticoso e costoso, perché l’organizzazione interna subisce inevitabilmente dei riposizionamenti e dei cambiamenti che per alcuni potranno significare l’abbandono dell’attività.

Ora mi chiedo se, a fronte di tanti sprechi e spese di cui il pubblico si è fatto carico in questi anni, si debba andare a tagliare proprio su ambiti così importanti e sensibili. Che attengono alla salute, all’educazione, alla costruzioni di personalità stabili ed equilibrate, alla formazione di cittadini che proprio grazie a queste scuole di vita, e non solo di sport, diventeranno persone più complete, responsabili e felici. Mi aspetto da chi ci governa e decide, cambi di rotta significativi e una reale attenzione ai bisogni delle nuove generazioni, qui e ora (e non solo a parole nei convegni), nonché a quelle delle loro famiglie, già pesantemente colpite dalla crisi.

Lucia Coppola
Consigliere comunale Verde a Trento

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